I Santi

I nostri avvocati in Cielo: i santi e i beati di Dio

Le cappelle laterali del Santuario di San Salvatore in Lauro custodiscono le reliquie dei Santi che qui sono venerati con particolare devozione. Commemoriamo e invochiamo questi grandi Santi dedicando loro celebrazioni solenni, novene e suppliche, ma anche giornate di ringraziamento per le grazie ottenute, perché è importante chiedere, ma è importante anche ringraziare e lodare Dio!

Giovanni Paolo II – Il grande Papa polacco, instancabile apostolo delle genti

Santo subito! Così gridavano migliaia di persone, mentre circa tre milioni di pellegrini andavano a rendergli omaggio nei giorni che intercorsero tra la sua morte il 2 aprile 2005 e il giorno del suo funerale, a cui parteciparono delegazioni religiose e politiche di tutto il mondo. Papa Giovanni Paolo II, oggi Beato, grande apostolo delle genti, viaggiatore instancabile – compì 104 viaggi nei cinque Continenti – e grande proclamatore di Santi (482) e beati (1338), si oppose alle dittature comuniste, dopo aver vissuto in prima persona le limitazioni alla libertà che quei regimi imponevano. In nome del rispetto umano e della fede contribuì alla caduta del simbolo di quelle dittature, il muro di Berlino, senza però tralasciare di lanciare forti moniti contro i mali del mondo contemporaneo: il capitalismo, il consumismo, la mafia, solo per citarne alcuni. La sua grande capacità di comunicare era nota a tutti, soprattutto alle centinaia di migliaia di persone che riusciva ad aggregare, ad esempio nelle Giornate Mondiali della Gioventù (GMG). Eletto papa in età relativamente giovane, a 58 anni, amava la montagna e lo sport. Il suo pontificato fu, dopo quelli di Pio IX e quello attribuito a San Pietro, il più lungo della storia della Chiesa. La sua salute incerta e sempre più cagionevole con il trascorrere degli anni, il noto attentato a Piazza San Pietro il 13 maggio 1981 – dal quale riuscì a salvarsi – e altre malattie lo affaticarono molto, soprattutto negli ultimi anni del suo pontificato, ma nonostante le operazioni chirurgiche, i ricoveri in ospedale, i lunghi periodi di malattia, Giovanni Paolo II non si stancò mai di diffondere, anche con l’esempio personale, il messaggio di Gesù e una profonda devozione verso la Madonna.

«Affidarsi al Signore infonde pace nell’animo… Gesù confido in Te» ha detto Giovanni Paolo II, evidenziando la sua profonda confidenza nel Salvatore, secondo il culto della Divina Misericordia, festa da lui stesso istituita nell’anno 2000. In quello stesso anno, Faustina Kowalska, la suora polacca che aveva ricevuto le rivelazioni di Gesù sulla Divina Misericordia, fu da lui proclamata “santa”.

Il Santuario conserva alcuni paramenti liturgici del Beato Giovanni Paolo II: una sua casula, la veste liturgica indossata per celebrare la messa; un amitto, il rettangolo di tela di lino che copre le spalle del sacerdote, sotto il camice; una papalina, il tradizionale berretto semisferico bianco, detto anche zucchetto; una porzione della maglia intrisa del suo sangue, fuoriuscito a seguito delle ferite da arma da fuoco ricevute dal Beato in occasione dell’attentato del 1981.

«Tutto per amore! Questo è il cammino della felicità»

Amare e servire Dio attraverso il lavoro, adottare uno stile di vita coerente con la fede nella quotidianità, lavorare secondo lo spirito di Cristo, svolgere i propri compiti per la gloria di Dio e per servire gli altri, trasferire lo spirito del Vangelo in ogni attività e nell’ambiente in cui si vive. Questo il messaggio e l’impegno più profondo che Josemaria Escrivá de Balaguer (1902-1975) volle trasferire nell’Opus Dei, un’unità organica di sacerdoti e laici, uomini e donne, da lui fondata nel 1928. L’Opera di Dio – questo il significato della frase latina “opus Dei”, oggi un’importante realtà della Chiesa Cattolica – è dal 1982 una prelatura personale, cioè una peculiare figura giuridica prevista dal diritto canonico conferita ad essa da Giovanni Paolo.

L’Opus Dei è diffusa in 61 paesi, annovera 85.000 membri, per la stragrande maggioranza laici (98%), sposati o che si sono impegnati al celibato. Dopo la sua morte, il culto di Josemaría si è diffuso in tutto il mondo, soprattutto per le guarigioni miracolose avvenute per sua intercessione. Dai cinque continenti arrivarono a Giovanni Paolo II numerosissime lettere da cardinali (69), vescovi (1300), e tanti fedeli, che ne chiedevano l’apertura della causa di beatificazione, avviata nel 1981 e conclusa con la beatificazione del 1992, a cui parteciparono oltre 300.000 fedeli.

Nel Santuario di San Salvatore in Lauro è conservata una reliquia ex corporis (una parte del corpo) di San Josemaría Escrivà, che i suoi devoti possono venerare come atto di devozione.